Reintroducing Clint

Entrò nel negozio salutando e con una scatola da scarpe sottobraccio. Guardandolo mentre si avvicinava al bancone mi accorsi di come tutti questi anni non l'avessero cambiato di una virgola. Sempre lo stesso taglio di capelli, la stessa espressione un pò persa e lo stesso modo di vestire. Sembrava che non fosse passata nemmeno una settimana, ma erano almeno cinque anni che non lo vedevo.
"Mi hanno detto che compri vecchie carte di Magic, ti ho portato le mie. Ah! Non rovinarmi la scatola che potrebbe servirmi ancora."
Mentre gli assicuravo che avrei dato un'occhiata alle carte in settimana, esaminai il prezioso contenitore: non era nient'altro che una vecchia scatola da scarpe di cartone scolorito, senza nessuna scritta e decisamente rovianta, soprattutto agli angoli. Sempre il solito, pensai ancora una volta, non butta mai via niente. La persona più spilorcia che abbia mai conosciuto, starebbe a contrattare per ore pur di risparmiare dieci centesimi. Mentre chiaccheravamo ricordando i vecchi tempi, entrarono dei clienti. Fece un giro del negozio sfogliando distrattamente un paio di volumi poi si diresse verso la porta.
"Esco a fumare una sigaretta... Eh sì, un brutto vizio, ma bisogna avere almeno un vizio nella vita. Una ragazza che conoscevo... che conosco, c'è ancora, ne ha due".
"Uno è il fumo?"
"Sì!"
Aprì la porta, sembrava non aver intenzione di continuare il discorso.
"E l'altro?" domandò uno dei ragazzi entrati poco prima mentre prendeva il sacchetto con i suoi acquisti.
"Pompini con la nutella." - disse Clint serissimo - "Però adesso è mamma".
Sempre il solito, pensai ridendo.